L’imprenditoria femminile cresce in Italia, mostrando dati incoraggianti: secondo i dati forniti da InfoCamere per l’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile sono 2 mila le startup innovative femminili registrate a fine 2022, 572 in più rispetto a fine 2019.

L’emergenza sanitaria degli ultimi anni ha spinto molte donne a dar vita a questa tipologia d’impresa innovativa, specializzata nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di prodotti o servizi tecnologici. Infatti, il 13,6% delle startup registrate nel nostro Paese è guidato da imprenditrici.

Ciò conferma il trend di crescita nella quota di figure femminili che vuole investire in settori tech ed innovativi, dove oggi è ancora difficile parlare di parità di genere, poiché forte è la presenza maschile. La speranza è che questo trend possa avvicinare sempre più donne alle discipline STEM, molto richieste dalle imprese.

Le Regioni dove è maggiore la presenza di imprenditrici donne sono: la Lombardia, seguita dal Lazio, dalla Campania e dall’Emilia Romagna. Queste regioni insieme registrano oltre il 50% del totale delle imprese innovative a conduzione femminile. Mentre al Centro e nel Mezzogiorno, le donne rappresentano oltre il 23% dell’imprenditoria totale.

I settori a maggior tasso di femminilizzazione sono quello dei servizi (in cui le imprese femminili sono oltre la metà), la sanità e assistenza sociale (37,21%), l’istruzione (30,92%), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (29,21%) e l’agricoltura (28,13%).

Numeri che spero possano crescere ulteriormente nei prossimi anni.