Come raccontato nel mio ultimo articolo sulla Precision Farming, questo tipo di agricoltura viene chiamata “di precisione” grazie a moderni strumenti che permettono interventi mirati, atti a ottimizzare e aumentare qualità e produttività del suolo.
Tra gli strumenti più conosciuti e diffusi troviamo la guida semiautomatica e il dosaggio a rateo variabile basato su sensori che rilevano in tempo reale i dati reputati interessanti per ottimizzare lo svolgimento dell’operazione.
Il monitoraggio satellitare, uno strumento che permette costante controllo sullo stato di salute dei campi e i droni, usati principalmente per la mappatura dei terreni e che permettono di rilevare anche problemi che non possono essere individuati né ad occhio nudo, né dai satelliti.
I sensori ambientali collocati sui campi, in grado di registrare dati meteo climatici e informazioni relative al fabbisogno idrico del suolo. L’impiego di droni e sensori permette di creare delle mappe interattive dello stato vitale del campo.
Ad oggi una delle realtà italiane che si sta maggiormente distinguendo per capacità innovativa sul mercato degli APR (aeromobili a pilotaggio remoto), è Primis Group – tech company fondata da Alan Torrisi, Pietro Gorgazzini e Giacomo Parlanti – che coordina la prima rete nazionale di piloti certificati Enac, equipaggiati con droni professionali al top della categoria.
Affinché possa essere completamente efficace, è necessario che l’agricoltura di precisione si affidi a tecnologie dell’informazione, per acquisire dati che portino a decisioni finalizzate a migliorare la produzione agricola. Il fine è quello di migliorare e aumentare la produzione impiegando meno risorse, minimizzare i danni ambientali ed elevare gli standard qualitativi dei prodotti agricoli.
I vantaggi sono evidenti. Le aziende agricole ottimizzano sforzi e risorse e riducono consumi e sprechi, incrementando la produttività del terreno. Si abbattono i costi orari, grazie ad interventi gestiti in maniera più rapida ed efficace e aumenta la resa sulle performance riducendosi notevolmente l’affaticamento degli operatori coinvolti sul campo. Su questo tema, è importante precisare che nessuno degli strumenti di cui si avvale l’agricoltura di precisione potrà mai sostituire l’esperienza professionale di chi vive i campi agricoli, ma solo fornire un prezioso supporto per migliorare performance e risultati.
A vantaggio dell’ambiente c’è l’importante riduzione di sprechi di fertilizzanti e diserbanti, la riduzione di emissioni e la diminuzione del compattamento dei terreni grazie ad un utilizzo più razionale delle risorse.
In ultimo, ma non per importanza, i vantaggi per le Persone e, in generale, per dare una significativa svolta alla problematica legata al fabbisogno di cibo, in costante aumento a livello globale. Si stima che nel 2050 le bocche da sfamare sul nostro pianeta si aggireranno intorno ai 9 miliardi, diventa dunque una priorità aumentare la produzione di cibo senza che questo comporti lo sfruttamento di risorse chiave come acqua e concime ed è fondamentale che questa grande richiesta di produzione di alimenti non porti a compromettere le qualità fisiche e chimiche dei terreni.
La precision farming risulta quindi essere il modello più concreto e promettente per una produzione alimentare sostenibile.