Nel momento in cui ci si appresta ad uscire dalla pandemia da Covid-19, la direzione è quella di una ripresa economica che ci allontana dal business as usual, verso un “nuovo Mondo”. Un percorso in minima parte già iniziato prima della pandemia, ma che quest’ultima ha profondamente accelerato.
A influenzare radicalmente i tratti di questo “nuovo Mondo”, la lotta al cambiamento climatico e le linee guida tracciate nel corso della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) conclusasi un mese fa.
In questo scenario, è importante evidenziare come il PNRR del governo italiano sosterrà questa transizione.
Ma cos’è il PNRR?
Il Piano di Ripresa e Resilienza post-pandemica (PNRR) è il documento richiesto dalla Commissione Europea a ciascuno degli Stati Membri per accedere ai fondi del Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF), uno degli strumenti del Next Generation EU (NEU – anche detto Recovery Fund).
Un importante strumento per rilanciare l’economia all’insegna di innovazione e sostenibilità, incentivando l’avvio di attività imprenditoriali ad alto valore aggiunto. E grazie a questo strumento il Governo contribuirà a combattere il cambiamento climatico e a promuovere l’inclusione in modo significativo, fissando obiettivi economici, sociali e ambientali misurabili.
I progetti del PNRR italiano sono raggruppati in 6 Missioni e sono guidati dai 3 assi strategici su cui si basa il NEU: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale. Più nello specifico, entro il 2026, il Governo intende:
- Modernizzare il Paese, puntando su digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo.
- Migliorare e rendere sostenibili le infrastrutture, promuovendo progetti immobiliari pensati in chiave sostenibile che riqualificano efficacemente gli spazi urbani, atti a migliorare la qualità della vita dei cittadini rispettando l’ambiente.
- Sostenere le nuove generazioni, con la costruzione di scuole moderne orientate all’innovazione e l’attenzione sull’occupazione, e l’imprenditorialità femminile.
- Migliorare la coesione territoriale, contrastando le disuguaglianze sociali e le discriminazioni di genere.
Ma la Missione cui è stata assegnata la quota di risorse più ingente, circa 60 miliardi di euro sul totale di 191,5 destinati all’Italia (che di fatto è la principale beneficiaria di questo finanziamento comunitario), riguarda la “Rivoluzione verde e transizione ecologica”.
I progetti di investimento contenuti in questo macro obiettivo si propongono di potenziare la rete di raccolta differenziata e ottimizzare gli impianti di riciclo materiali (economia circolare), semplificare le procedure di autorizzazione delle energie rinnovabili, tutelare il territorio e la risorsa idrica e incentivare agricoltura sostenibile e mobilità sostenibile.
Una sfida ambiziosa che permetterà di combattere concretamente il cambiamento climatico, integrando i principi ESG per ripensare le città e il territorio in chiave inclusiva e sostenibile, al fine di costruire un’economia più equa, più green, più prospera in linea con il quadro della Ue per il Green Deal europeo.