Al centro delle realtà imprenditoriali italiane vi sono: sostenibilità e attenzione all’ambiente. Tre aziende su quattro chiedono al Governo di puntare in questa direzione, promuovendo la transizione green.

I cambiamenti climatici e il degrado ambientale sono una minaccia enorme per il nostro Paese e per il mondo. Per superare queste sfide, l’UE ha adottato il Green Deal europeo, delineando una strategia di crescita che trasformerà l’Europa in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva.

È una sfida quella della transizione ecologica che viene vista oggi dalle imprese come un’opportunità per trasformare il proprio business in chiave green. Un percorso con tanti ostacoli che si scontra in Italia con le innegabili difficoltà e rallentamenti causati dalla burocrazia.

Nonostante questo, dall’indagine realizzata dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da EY, presentata a Ecomondo-Key Energy, “Le imprese italiane e la transizione ecologica”, emerge che: il 45% delle imprese presta un livello elevato di attenzione alla transizione ecologica, il 41% un livello buono e solo un 14% sostiene di non essere per nulla attento.

La ricerca analizza un campione di 1.000 imprese italiane e fornisce una immagine di come queste ultime stiano vivendo la transizione ecologica in un periodo di incertezza sul futuro economico ed energetico. Uno dei risultati più interessanti? Le imprese percepiscono la transizione ecologica come un’opportunità strategica.

Stiamo parlando di un processo reale che coinvolge le imprese italiane, e che pone alla propria base i temi della transizione climatica e dell’economia circolare. Tematiche ambientali epocali e sfide di competitività e mercato, che interessano più che mai le imprese italiane.

I principali benefici riscontrati con la transizione ecologica riguardano, secondo il parere delle imprese, la riduzione dei costi operativi (27%), il miglioramento reputazionale (24%) e il consolidamento di partnership (15%).

Tuttavia, i benefici più grandi che rischiano di cadere in secondo piano sono la tutela ambientale e la salvaguardia delle risorse, per assicurare un futuro green e sostenibile.

Un percorso che ha ancora bisogno di spazio per prendere forza e corpo, insomma, ma che quantomeno si è già innescato.